Buongiorno, penso che alla base di un rapporto medico-paziente proficuo sia indispensabile la cortesia,la disponibilita'e la pazienza da entrambe le parti.Sono portata a spiegare al paziente tutto cio' che nella visita oculistica lo riguarda e che puo' essergli utile per conservare o migliorare la sua vista o la sua vita.Le frasi che ho piu' sentito ripetermi dai pazienti sono state "Con lei si puo' parlare"....e "Si vede la passione che ha nella sua professione"..Cerco di fare al meglio il mio lavoro e di mettere a proprio agio il paziente e spesso succede che la mezz'ora che passiamo insieme sia sufficiente per volermi abbracciare al termine della visita.Questo mio carattere socievole ed empatico credo mi abbia anche favorito nella visita ai bambini, con i quali riesco a creare un ambiente giocoso e sereno, che permette la collaborazione anche di quelli piu'timidi, anche Down o autistici ,riuscendo ad ottenere informazioni preziose che non avrei avuto in altro modo.Mi sono laureata nel 1980 e da allora ho acquisito un'esperienza ormai piu' che trentennale, prima lavorando per tanti anni in Clinica Oculistica al Policlinico Umberto 1° e poi alla clinica Nuova Itor, sia in reparto ,sia in sala operatoria. Ho avuto la fortuna di scegliere la specializzazione che preferivo(c'era il numero chiuso anche ai miei tempi) e in tanti anni di attivita' ho potuto vedere e trattare moltissime patologie, come quando ho visitato circa 200 dipendenti della Mercedes, oppure i circa 500 macchinisti delle Ferrovie dello Stato( su un treno appositamente attrezzato che si spostava per alcune regioni del Sud Italia.) Ho inoltre collaborato in un' attivita' di ricerca sulla familiarita' del glaucoma ,durata sei mesi, nell'isola di Ponza,visitando circa 1000 pazienti su 3000 abitanti) .